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Creare una community per una graphic novel

Creare una community… Come fare? Da dove partire? Quale strategia seguire?

Vediamo insieme, passo per passo, come poter creare una community tutta nostra se stiamo per pubblicare una graphic novel.

Le community di lettori

Si parla spesso di community di lettori.

Certo, se abbiamo un buon numero di persone che ci segue, saremo sicuramente avvantaggiati quando arriveremo alla pubblicazione del nostro libro.

Ma questo tema vale solo per la saggistica? 

La puntata di oggi nasce da una domanda di Travis_sendaisaga, un profilo Instagram dedicato a una graphic novel. 

Che cos’è una graphic novel?

Prendendo spunto dalla definizione su Wikipedia: la graphic novel è una forma narrativa in cui le storie a fumetti hanno la struttura del romanzo ed è considerato da alcuni studiosi una forma di fumetto a metà tra il genere e il meccanismo narrativo.

Ora torniamo alla domanda di Travis_sendaisaga che mi scrive:

Se hai un buon numero di persone che ti segue, sicuramente sei avvantaggiato quando arriverai alla pubblicazione del libro, ma questo può valere se ti occupi di saggistica, in questo caso puoi fornire contenuti di valore per un target interessato agli argomenti che tratti.

Nel caso di un romanzo però, o addirittura di una graphic novel, non credo sia possibile.

Questa è una domanda ricorrente, che mi viene fatta spesso durante i corsi e le live a cui partecipo, e parte da una serie di premesse e considerazioni corrette.

È davanti agli occhi di tutti: se scrivo un saggio o un manuale, vado a raccontare parte della mia esperienza personale in un ambito preciso e mi diventa facile creare e aggiungere altri contenuti su questo tema, che potremmo considerare come la parte nascosta dell’iceberg sotto il mare.

Il libro fa emergere e rende palese solo una piccola porzione della nostra esperienza e il resto diventa materiale per alimentare la nostra community sui social e, chissà, forse sarà oggetto di un secondo libro.

Ma facciamo un passo indietro.

Io sostengo da anni che sia importante preparare il terreno al futuro libro che andremo a pubblicare attraverso la creazione di una community interessata a quel contenuto.

Il motivo è ovvio e lo cita anche Travis nella sua domanda: con una community sei avvantaggiato quando arriverai alla pubblicazione del libro.

E per una graphic novel? Vale lo stesso?

La strategia per creare una community per una graphic novel

Ecco come imposterei la strategia.

Immaginiamo di partire come un signor nessuno, un perfetto sconosciuto, e quindi come primo passo creiamo il nostro profilo su Instagram ad esempio.

Strutturiamo bene il nostro profilo per dare il giusto messaggio a chi ci guarderà per la prima volta. 

Aprire un profilo sui social, quelli visuali soprattutto, è come andare a un ballo di gala: vogliamo che al nostro ingresso nella sala tutti si voltino a guardarci, dobbiamo lasciare il segno.

Il nostro abito è dato dalla nostra immagine profilo, dalla nostra descrizione curata e specifica, e almeno 9 post che raccontino subito qualcosa di noi.

Il nostro profilo deve avere personalità, tanto quanto l’abito che avremmo indossato per quella occasione speciale.

Chi fa graphic novel o disegna in questo gioca in vantaggio, ha dalla sua una buona mano e delle abilità nella grafica e nell’illustrazione, che invidio ogni volta che provo ad abbozzare su carta qualche icona o sketch.

È facile fare colpo in questi casi grazie allo stile unico e personale che le immagini caricate racconteranno di noi.

Ora torniamo al nostro ballo di gala.

Entriamo nella sala e apriamo bocca per la prima volta: a chi rivolgeremo la parola all’inizio se non conosciamo nessuno?

Ci sarà qualcuno in particolare che attira la nostra attenzione, che dice o commenta qualcosa con cui ci troviamo d’accordo.

È il momento di annuire e dare un nostro cenno di assenso e magari poco dopo di provare a commentare ed esprimere anche la nostra opinione.

Cuoricini e commenti diventano gli strumenti per iniziare a farsi riconoscere, ad attirare su di noi un primo barlume di interesse.

La nostra autorevolezza su un tema si semina così dialogando con gli altri, dimostrando quello che sappiamo attraverso la nostra interazione con loro.

Costruire il piano editoriale

Parallelamente possiamo lavorare al nostro piano editoriale, a creare delle rubriche che daranno regia e struttura alla comunicazione del nostro profilo.

Ma quali rubriche? Partiamo dalla premessa che abbiamo bisogno almeno di tre argomenti diversi da trattare.

Se penso a possibili rubriche, tenete presente che sono solo semplici suggestioni, mi vengono in mente:

  • la vita e la storia dell’autore (per chi vuole saperne di più di voi)
  • bozze e disegni
  • curiosità o storia della graphic novel
  • vostre riflessioni su altre graphic novel, o serie su netflix o a film d’animazione al cinema
  • curiosità sulla saga che volete lanciare
  • storie parallele dei protagonisti o dei personaggi secondari della saga.
  • domande e curiosità
  • la storia della storia della grahic novel (questo ad esempio è un tema che adoro)

Potete spaziare a piacere tra questi temi e aggiungerne altri, sceglietene tre e definite per ognuno di questi il giorno più adatto della settimana.

Avrete così il vostro piano editoriale da seguire per un minimo di 4 mesi, più probabilmente un anno.

Lasciare tracce, farsi conoscere

Definire un piano editoriale e creare i post è solo il primo passo per creare una community, a sostenere i nostri post deve esserci anche un’azione da parte nostra.

Quando gestiamo un profilo Instagram di questo tipo, possiamo provare a vederci come dei folletti, i famosi pixie di tante favole del nord, una sorta di Trilli di Peter Pan che salta di qua e di là e lascia briciole di pane che riportano al nostro profilo.

Commenti e like a profili affini (altri autori di graphic novel, illusratori che trattano temi simili al nostro…) sono le nostre briciole i pane, i nostri sassolini bianchi che riporteranno gli altri verso il nostro profilo.

Quando poi la gente finalmente arriva sul nostro account deve dire WOW e a quel punto inizieranno a esplorare i post sulla nostra pagina e si perderanno tra i nostri contenuti.

Ci aspettiamo che, se abbiamo fatto un buon lavoro, queste persone inizieranno a interagire con i nostri di contenuti e a far crescere la visibilità dei nostri post grazie a cuoricini, commenti, raccolte e messaggi privati.

Conclusioni

Creare una community è un mix complesso di interazioni con gli altri profili (meglio se con i commenti), creazione di contenuti, interazione ancora maggiore con le persone che ci seguono tramite sfide, dialoghi, premi, dediche, regali, dialoghi, dirette.

Portare avanti questa strategia per sei o dodici mesi è un buon punto di partenza per arrivare a creare una community tutta nostra, fatta di persone interessate ai nostri contenuti, alle nostre storie.

Persone che si appassionano ai nostri disegni, alle bozze, alle storie, e giorno dopo giorno i legami con queste persone diventano più forti e quando finalmente annunceremo l’uscita della nostra graphic novel saranno le prime a volerla comprare. 

Per approfondire i concetti di questa puntata vi consiglio di leggere questi due articoli: 

Ora tocca a te.

Che tu sia Travis_sendaisaga o uno dei miei tanti ascoltatori, prova a mettere in pratica questo approccio e vediamo mese dopo mese come procede e si sviluppa la tua community.

Certo un grande ruolo da protagonista la faranno i contenuti e come saranno scritti e di questo parleremo in uno dei prossimi articoli.

 

Hai anche tu delle domande da farmi come ha fatto Travis? Scrivimi pure a davide@giansoldati.it, potrai essere anche tu protagonista di una delle mie prossime puntate del podcast e di uno dei miei articoli.

Ascolta “#81. Creare una community graphic novel” su Spreaker.

Photo by Tim Mossholder on Unsplash

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