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Come si scrive un libro

Davide, come si scrive un libro?

Mi hanno chiesto di scrivere un saggio, l’argomento è il mio pane quotidiano, ma non ho mai scritto un libro.

Da dove si comincia?

Come si scrive un manuale o un testo professionale?

Oggi rispondo a questa domanda che mi hanno fatto sui social.

Come si scrive un libro?

Oggi ti racconto il mio approccio, che mi ha permesso di scrivere finora 8 libri e un eBook.

Il libro, come un articolo di un blog o un whitepaper, rispondono tutti alla legge del 3.

La legge del 3 è la mia legge preferita per scrivere e creare contenuti.

Ora te la spiego: facciamo un esempio e immaginiamo di voler scrivere un articolo.

  • 3 alla zero fa 1: uno come una riga di titolo dell’articolo.
  • 3 elevato alla 1 fa 3: 3 sono le righe dell’abstract o dell’introduzione del nostro articolo.
  • 3 elevato alla seconda fa 9: 9 possono essere le righe di un articolo breve o un post lungo su LinkedIn.
  • 3 elevato alla terza fa 27: 27 possono essere le righe di un articolo già bello denso e ricco di contenuto.
  • 3 alla quarta ci porta a 81: 81 sono le righe di un approfondimento o di uno di quei contenuti “pilastro” che reggono il traffico di tutto il tuo sito.

81 possono essere anche le righe di un whitepaper, uno di quegli approfondimenti da usare come lead magnet.

A ogni potenza di 3 ampliamo la struttura del nostro contenuto, dando così la possibilità a ogni nostro lettore di scegliere quanto scendere in profondità.

 

La scrittura di un libro risponde alla stessa regola generale.

  • 3 elevato alla zero fa 1: una riga di titolo.
  • 3 alla 1 fa 3: 3 come le parti con cui potremmo dividere la struttura del nostro libro.
  • 3 alla 2 fa 9: 9 come i temi da trattare all’interno del libro, il che significa 3 macro argomenti per parte.
  • 3 alla terza fa 27: 27 sono le pagine per ogni argomento.
  • Il che ci porta a 243, che sono le pagine del libro che è esattamente 3 elevato alla 5.

Questa struttura evidenzia un’organizzazione dei contenuti dove ogni parte ha stessa dignità, stesso spessore e livello di approfondimento.

 

Se mi stai per dire: “Ma nell’ultimo libro che ho letto le parti non sono uguali”, oppure “Un argomento ha uno sviluppo molto maggiore rispetto a un altro”, non posso che darti ragione.

A volte quando questa struttura viene meno, c’è lo zampino dell’editore o dell’editor che chiede, a volte pretende, a volte esige che nel libro si parli anche di questo o di quello anche se l’autore non è un esperto di quel particolare aspetto.
Quindi cosa si fa in questi casi? Si fa il compitino, giusto per dare un contentino.
Compitino e contentino fanno rima nella tristezza.

Non cadere in questa trappola.

 

Capita la struttura del tuo futuro libro ora è il momento di passare al contenuto.

O meglio alla struttura del tuo contenuto.

Quando si tratta di pensare ai contenuti di un libro, se l’argomento lo conosciamo bene (e in teoria dovrebbe essere proprio così, altrimenti perché dovremmo scriverlo noi?), possono verificarsi queste situazioni:

  1. Vorremmo mettere in un libro tutto il nostro sapere. Ci commissionano un libro e noi scriviamo un’enciclopedia.
  2. Abbiamo tanto da dire, ma non riusciamo a trovare un filo logico.
  3. Abbiamo troppo da dire, non sappiamo da dove iniziare e qualsiasi incipit ci sembra inadeguato.
  4. Non abbiamo ben chiaro chi sarà il nostro lettore (spoiler: non esiste un libro per tutti).

 

Partiamo dalla situazione 4 che è importante affrontare per prima.

Chiediamoci quindi: chi saranno i destinatari del nostro libro? Per chi stiamo scrivendo? Chi lo leggerà? Chi non vedrà l’ora di prenotarlo? Chi sarà disposto a mettere tende davanti alla libreria dalla sera prima per essere sicuro di avere una copia la mattina dopo?
Ok questa forse è esagerata come reazione ma… puntiamo in alto.

Avere ben chiaro per chi scriviamo ci aiuta a dialogare con chi ci legge attraverso le nostre parole, cercando costantemente di rispondere a questa domanda:
Come questo capitolo può aiutare a risolvere il problema X del nostro lettore ideale?

 

L’altra domanda importante che dobbiamo farci è sulla promessa: quando il nostro lettore sarà arrivato alla fine del libro, cosa avrà imparato, di quanto e come sarà cresciuto il suo sapere e la sua esperienza? Quanto siamo riusciti a formare e trasformare il lettore?

 

Queste risposte ci aiutano a dare una direzione al nostro testo: sappiamo il porto finale verso cui andare.
Possiamo tenere la rotta e seguire queste indicazioni come nostra stella polare che indica il nord della nostra scrittura.

Ora e solo ora possiamo tornare alla moltitudine di contenuti che ci piacerebbe ficcare dentro il nostro libro.

Ora è il momento di lasciar libera la nostra creatività.

 

Spazio alla creatività

Come prima cosa facciamo un elenco il più lungo possibile di temi e argomenti legati al contenuto del nostro libro.

L’ideale è scriverli uno a uno su dei post-it e attaccarli a un foglio sulla parete, a una lavagna o, se preferite gli strumenti digitali, su Miro.
Datevi 20/25 minuti al massimo per questa attività. Se volete potete usare un timer pomodoro da cucina.
Quando siete soddisfatti, staccate per qualche minuto, resettate il cervello e preparatevi a raggruppare gli argomenti per macro aree.

Tutti i temi affini li mettete vicini e date un titolo a ognuno di questi insiemi.

 

Fatto questo passaggio, è il momento di passare alla fase successiva seguendo la tecnica di prioritizzazione MoSCoW.

Le tecniche di prioritizzazione ci aiutano a dare ordine e priorità a liste, attività, argomenti.

Questa tecnica in particolare ci permette di organizzare i nostri post-it in quattro categorie di prioritizzazione:

M = Must have (Deve)
S = Should have (Dovrebbe)
C = Could have (Potrebbe)
W = Won’t have (Non Sarà)

Grazie a questa tecnica riusciamo a mappare le aree degli argomenti che assolutamente ci devono essere nel nostro libro, sono dei veri e propri MUST HAVE.

Poi possiamo dare spazio ai Should have, a quei contenuti che dovrebbero esserci.

Poi se proprio avanza spazio abbiamo i Could have, quelli che potrebbero esserci e infine quelli che non ci saranno.

 

Ora, come penultimo passo, partiamo dai contenuti Must have per inserirli nella griglia degli argomenti seguendo le potenze di 3.

Innanzitutto i Must have sono 9 in tutto? Se sono di più, uno o più di questi dovranno finire in Should have e così via.

Abbiamo 3 parti… e quindi quali dei contenuti Must have vanno in ciascuna parte?

Ora trasferiamo questi contenuti in una struttura a elenco puntato creando 9 punti elenco principali.

Per ognuno di questi andiamo a costruire dei sotto elenchi con le varie voci che li dettagliano e approfondiscono.

Per ogni voce di primo livello che potrebbe essere un capitolo, possiamo avere 3 sotto capitoli, a loro volta divisi in 3 paragrafi e sottoparagrafi.

 

Arrivati a questo punto abbiamo lo scheletro del nostro libro e possiamo passare alla fase di scrittura vera e propria.

Ora è il momento di liberare il nostro estro creativo, di scrivere la prima bozza, lasciando che il fiume in piena delle nostre parole faccia la sua strada.

Non cancellare nulla, non ripensare… vai avanti e dimentica la legge del 3 e delle sue potenze.

Arriverà un momento successivo per plasmare tutto questo.
Intanto arriva alla fine del libro.

 

Ascolta “Come si scrive un libro | Episodio 134” su Spreaker.

 

 

Immagine da Depositphotos

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