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Uno su mille. Spunti per rendere virali i propri contenuti

Uno su mille ce la fa…

Vi ricordate questa canzone di Gianni Morandi?

Questa canzone, con le parole di Franco Migliacci e la musica di Roberto Fia, è il brano che ha rilanciato il cantante bolognese nel 1984.

Se pensiamo al mondo dell’editoria, sarebbe fantastico poter dire che un titolo su mille ce la fa, che un autore su mille ce la fa.

I numeri sono ben diversi.

Sapete quanti libri vengono pubblicati ogni giorno in Italia?

La ricerca Istat del 2019, che si riferisce all’anno precedente, racconta che sono 75.758 i libri pubblicati in un anno e il vostro potrebbe essere uno di quelli, così come uno di quelli scritti da me.

75.758 libri all’anno, significa 207 libri al giorno.

La ricerca condotta dall’AIE, l’Associazione Italiana Editori rivela che sono 1.564 gli editori attivi nel 2018: il 51,1% ha pubblicato un numero massimo di 10 titoli all’anno.
Il mercato punta sempre più sulle novità, che pesano per il 61,7% del totale.

Se vi state chiedendo: quanti di questi libri arriveranno effettivamente in libreria su scaffali e librerie e quante copie si vendono di questi libri?
Troppo poche: il 91% di titoli non arriva però a vendere in media più di 100 di copie.

Se in libreria vengono pubblicati 207 libri ogni giorno e questo numero vi potrebbe sembrare grande, è nulla in confronto ai contenuti condivisi sui social, più di 40 post al secondo su Facebook, più di 72 ore di video su Youtube, 278.000 messaggi su Twitter, più di 3.600 foto su Instagram e questi dati si riferiscono ad una infografica del 2013.

Oggi questi numeri saranno ancora più alti.

Così come per un autore è difficile essere presente in libreria, così è difficile ottenere sui social quella visibilità rincorsa che potrebbe aumentare anche in modo significativo le copie vendute.

Nell’articolo “Le 3 domande sul foglio di carta”, ne avevo già parlato e vi invito a tornare a rileggerlo per ripassare i concetti condivisi con voi in quell’articolo.

Che sia la vendita di un libro o l’interazione con un post sui social, l’elemento chiave che può fare la differenza è la forza del passaparola, che aumenta in modo esponenziale la visibilità del vostro contenuto.

Può essere un vostro amico a parlarvi dell’ultimo libro che ha letto, potete ascoltare la recensione da una book influencer, potreste scoprirlo da un post su un blog o da una video intervista su Youtube, in tutti questi casi ad attivare la nostra curiosità che vi porta in libreria, sono loro dei contenuti che ci hanno colpito e conquistato.

Mentre stavo lavorando al mio ultimo libro, sono incappato in rete in questa definizione che trovo decisamente calzante: un contenuto virale ha la capacità di generare un’emozione, qualsiasi essa sia.

Pensate al libro che state leggendo, alle frasi sottolineate, alle emozioni che vi suscita, agli stimoli che attiva e a come vi sentite quando siete arrivati alla fine del libro.

Il libro è un cocktail potenziale di viralità, che sia un romanzo, una raccolta di racconti o poesie, un saggio o un testo professionale: già il fatto che abbiamo preso in mano la matita o, piuttosto attivato la funzione evidenziatore del nostro ereader, è già un indice di qualcosa di importante che abbiamo trovato.

Allo stesso modo rileggendo il vostro stesso libro, magari anche a distanza di qualche tempo da quando l’avete scritto, riuscite a emozionarvi delle vostre stesse parole, ad innamorarvi di certe frasi, a evidenziarle e colorarle con la gioia e lo stupore di un bambino?

Nelle ultime settimane, da buon lettore avido ho trovato tre spunti da tre autori distinti che secondo me possono aiutarci a raggiungere questa emozione.

copertina Growth hacker Raffaele GaitoInfatti, come racconta Raffaele Gaito nel suo libro “Growth hacker. Mindset e strumenti per far crescere il tuo business”, edito da Franco Angeli, “Mi sono chiesto “Qual è il libro che avrei voluto leggere io quando mi sono affacciato a questo mondo?” e l’ho scritto.”

In modo analogo, qual è la promessa che volete fare al vostro lettore, qual è il patto con la lettura che state stringendo mentre lavorate al vostro testo?

Raffaele Gaito poche righe più sotto sempre nel suo libro ne dà la risposta: “un unico obiettivo in mente, creare valore per chi lo legge!

In modo analogo, qual è la promessa che volete fare al vostro lettore, qual è il patto con la lettura che state stringendo mentre lavorate al vostro testo?

Raffaele Gaito poche righe più sotto sempre nel suo libro ne dà la risposta: “un unico obiettivo in mente, creare valore per chi lo legge!”

E voi, vi siete mai fatti questa domanda? Il libro a cui state lavorando o che avete già scritto, risponde in modo forte e sincero a questa domanda? Come potreste rinforzare questo obiettivo? E’ davvero il libro che voi da lettori vorreste leggere?

copertina alternative sebastiano zanolliSempre a proposito di promesse, Sebastiano Zanolli nel suo libro “Alternative: Aspira al meglio, preparati al peggio e tieni sempre pronto un piano B”, edito da Roi Edizioni, lo esplicita nel testo stesso “La promessa di questo libro è farti passare dalla paura alla prudenza e la prudenza deve essere intesa come la necessità di impegnarci ed essere attenti, per godere al massimo ciò che la vita ci offre.

Zanolli, un po’ di pagine più avanti, invita l’autore all’azione: “ogni volta che incontri un buon comportamento da adottare, in questo libro o altrove, scrivilo sul tuo diario”, un chiaro invito a tenerne traccia, a raccoglierli, a rileggerli e farli propri.

Un altro aspetto fondamentale è chiedersi, per chi stiamo scrivendo? A chi ci rivolgiamo? Chi è il lettore del nostro libro?

Perché è così importante sapere chi è il nostro lettore?

Lo spiega molto bene Neil Gaiman, nel suo libro “Questa non è la mia faccia: Saggi sparsi su leggere, scrivere, sognare e su un mucchio di altra roba.”, “Alcuni degli attrezzi appesi nel capanno di uno scrittore sono attrezzi che ci aiutano a capire i tracciati. Ci insegnano come lavorare con i nostri collaboratori: perché il lettore è un collaboratore.

E noi vogliamo sapere tutto dei nostri collaboratori e soprattutto vogliamo coinvolgerli, portarli dentro la nostra impresa, la nostra sfida, rendendoli insieme a noi co-protagonisti.

Se volete approfondire il tema “per chi scrivi?”, io e Ivan Ottaviani ne parleremo il 22 ottobre durante la serata di Writers and Readers, dedicando a questo argomento un intero educational, trovate il link tra le note di questa puntata.

Concludendo, se volete la viralità del vostro contenuto, la ricetta è semplice e arriva proprio dalle parole di Neil Gaiman: “E come scrittori, come narratori, cercate di raccontare le storie che soltanto voi potete raccontare.”

Soltanto le storie che soltanto voi potete raccontare.

Soltanto i libri che soltanto voi potete scrivere.

In bocca al lupo!

 

 
Ascolta “#18. Uno su mille” su Spreaker.

 

Foto di klimkin da Pixabay

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