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Se non parti, non partirai

Quante volte hai pensato “da domani inizio a pubblicare un post al giorno”?

Quante volte ti sei detto “da domani inizio a scrivere il mio romanzo”?

Quante volte hai affermato “dai, da lunedì registro il mio podcast?”

Quante volte alla fine di un corso hai deciso che “da domani lavorerò sul mio personal branding”?

La verità è che se non parti, non partirai.

Ci siamo trovati tutti in queste situazioni, io per primo era da più di un anno che mi dicevo “devo aprire il mio podcast sui libri” e mi ripetevo più volte “da settimana prossima inizio, da settimana prossima inizio”, senza però iniziare mai.

Era il 2018, e solo a metà 2020 ho finalmente deciso di premere il pulsante rosso sull’applicazione del mio iPhone e registrare la prima puntata.

Può essere facile per ognuno di noi chiudere gli occhi, non vedere ed evitare di scendere realmente in campo, di accettare la sfida, di scegliere il silenzio dell’ascolto piuttosto che il suono gracchiante della nostra voce che parla. 

E te lo dice uno che prima di registrare la propria puntata zero e di fare una mossa in prima persona, ha ascoltato ben 843 ore tra podcast e audiolibri.

Può essere facile immergersi nell’ennesimo libro giallo, dicendoci “Questo è l’ultimo, da settimana prossima inizio a scrivere il mio”.

È comodo sfogliare i diversi profili social di autori, esperti, professionisti e dirsi “Posso scrivere anch’io questo contenuto” e mai iniziare a produrne uno di nostro pugno.

La verità è che siamo gli imperatori della procrastinazione, gli esperti leggendari nel “Domani”.

La verità quella più profonda è che non c’è il domani, ma solo l’oggi, solo il qui e ora e se mi stai leggendo, puoi anche interrompere la lettura, correre a creare un primo post sui social o scrivere una pagina del tuo libro e poi tornare a leggermi, non scappo, sarò sempre qui ad aspettarti.

Raffaele Gaito nel suo libro “L’arte della pazienza” ci ricorda che, quando leggiamo o guardiamo una serie tv, “la nostra mente inizia a produrre un neurotrasmettitore chiamato dopamina e, pur di non perdere quella piacevole sensazione che stiamo provando, ci concediamo un altro episodio”.

Raffaele Gaito ne parla in riferimento al binge watching, ossia il guardare diversi episodi di una serie tutti di fila senza sosta. 

Esiste anche il binge listening per i podcast e i contenuti video e probabilmente esiste anche una qualche variante di social networking binge che ci risucchia nella spirale dei contenuti leggeri dei social network.

Alla base, spiega sempre Raffaele Gaito “c’è gratificazione istantanea, il desiderio di vivere un piacere o una soddisfazione senza la necessità di dover attendere. Ci spinge a prendere l’uovo oggi, invece di puntare alla gallina domani.”

Se vuoi iniziare il tuo percorso come content creator, la prima sfida da affrontare è proprio quella di vincere questa resistenza, perché ora che arriverai alla tua gallina di domani, dovrai aspettare diversi mesi, forse anni.

Il modo più semplice per iniziare è iniziare da qualcosa di piccolo e alla portata di ognuno di noi, i grandi successi si ottengono con un piccolo gesto al giorno.

In Toastmasters, il progetto no profit che insegna da quasi 100 anni alle persone a parlare in pubblico, si inizia il proprio percorso non lanciandosi subito in un primo discorso davanti a decine di persone, ma con un ruolo minore che sia più facile, che ci dia un risultato più vicino e immediato e solo dopo diverse settimane si arriverà a fare il proprio Ice Breaker che di nuovo è solo il primo passo in un percorso di anni nel parlare in pubblico.

In Writers and Readers, il percorso Scrivilo che aiuta le persone ad arrivare a scrivere il proprio romanzo, si parte da un testo di poche righe in cui si prova a scrivere qualcosa partendo dal proprio nome e cognome scritto al contrario e solo dopo undici progetti si arriva a dare vita a un racconto di una o due pagine.

Se domani vuoi diventare un influencer o un content creator digitale, puoi iniziare oggi con un commento a un post di un’altra persona o condividere il suo post nella tua rete di contatti.

Se vuoi arrivare a creare la tua community di lettori in vista della pubblicazione del tuo libro tra sei mesi, devi iniziare oggi a costruirla un post alla volta.

Dobbiamo dare tempo al tempo, solo così possiamo darci il tempo di sbagliare.

Questa è la chiave del successo.

Se ci hanno regalato una bici, non basta guardarla e sognare le decine di chilometri che potremmo fare e i posti magnifici che potremmo raggiungere, l’unico modo per arrivare lì è salire in sella, pedalare e arrivarci e magari cadere un paio di volte durante il percorso perché sono anni che non usiamo più una bicicletta. Insomma: se non parti, non partirai mai!

C’è un detto che recita: “non puoi uscire dalla stanza senza lasciare la stanza.

Passare all’azione significa lasciare la stanza, lasciare il caldo abbraccio della copertina che ci accompagna durante la nostra lettura, abbandonare il divano che ci accoglie quando navighiamo sui social o ascoltiamo podcast e audiolibri.

Passare all’azione richiede un cambio di postura e atteggiamento, richiede un ruolo più attivo e attento.

L’azione non è un verbo in sé, è una desinenza di tante parole che, come hanno visto i partecipanti del percorso “Scrivilo… il racconto” passa, ad esempio da:

1️⃣ iniziAzione

2️⃣ ispirAzione

3️⃣ motivAzione

4️⃣ narrAzione

e potremmo aggiungerne tante altre di parole.

Nel Growth Hacking, il percorso che sto approfondendo in questi anni, si dice “Non cercare la perfezione, sperimenta nella quantità”: sappiamo fin da subito che il 90% di quello che proveremo non funzionerà e lo accettiamo in partenza.

Sperimentare significa fallire e riprovare forti della consapevolezza di questo errore, significa rialzarsi e riprovare facendo tesoro di quest’ultima esperienza.

Ogni giorno possiamo accettare di avere parti di insicurezza ed elementi di paura; la paura di sbagliare, il giudizio degli altri, il fallimento possono portarci ad abbandonare i nostri obiettivi e a far spegnere l’energia delle nostre idee. Ho scoperto che, invece, quando accettiamo tutto questo, quando ne comprendiamo fino in fondo la portata, è proprio da questa accettazione che non saremo mai perfetti che possiamo ottenere il meglio, è qui che inizia la nostra crescita, che iniziamo ad amare e dare pieno valore a tutto quello che facciamo.

Quindi ti basta partire, salpare dal porto, scendere in campo, indossare le scarpe e fare la prima corsa, prendere carta e penna e scrivere l’incipit della tua storia, aprire il tuo social preferito e creare il tuo primo contenuto.

E ricorda, come ci scrive Raffaele Gaito nel suo libro:

“tutti i lieti fini sono preceduti da qualche fallimento.”

 

Ascolta “#68. Se non parti non partirai” su Spreaker.

Photo by Gia Oris on Unsplash

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