Abitudini e risultati
Davide, sono 78 puntate che ti seguiamo sul podcast.
Ci hai parlato di piani e calendari editoriali, di posizionamento, di lettori ideali, di messaggi, di promesse, di risorse, di tempo, di spazio, di investimenti.
Ci hai parlato attraverso i libri che hai letto di piani A e B, di alternative, di personal branding, di pazienza, di multipotenziali e generalisti, di cigni neri, delle passioni dei lettori e del perché creare contenuti.
C’è ancora qualcosa di fondamentale che dobbiamo sapere per avere successo con i nostri contenuti? Sì.
E la risposta è perfetta per questo articolo relativo alla puntata 79, che chiude la seconda stagione del mio podcast.
Per far sì che tutto questo accada, è importante costruire la giusta routine.
Siete pronti a scoprire il potere delle abitudini?
Abitudine… già la parola potrebbe farci venire il mal di pancia: è una parola che sembra lenta, noiosa, in grado di allungare i tempi e arrestare il nostro potenziale successo.
Se mi seguite da un po’, è probabile che pensiate all’abitudine come a una degna compare della pazienza e della costanza, di cui ho già parlato in diverse puntate e di cui ho scritto anche qui sul mio blog.
Avete ragione sono degne compari, parole scomode con le quali non sempre abbiamo voglia di avere a che fare o confrontarci.
C’è una risposta che spesso mi viene data per dribblare queste figure che ci separano dal raggiungimento dei nostri risultati ed è la motivazione.
La motivazione è un alleato potente, in grado di darci una carica pazzesca: quando siamo motivati possiamo arrivare a toccare il cielo con un dito, ci sentiamo invincibili e ci sembra di avere forze illimitate.
La motivazione è un come una bombola di nitro, di protossido d’azoto rubata da un film della serie di Fast and Furious, ci dà una spinta pazzesca, ci fa fare un balzo in avanti fino a quando non si esaurisce.
La motivazione c’è fin quando c’è e se un giorno ci svegliamo svogliati e senza energie come la mettiamo? Come la mettete?
Per aiutarci, in questa puntata scomodo subito due pezzi da 90: Luca Mazzucchelli e Pietro Trabucchi.
Il primo è l’autore di Fattore 1%: Piccole abitudini per grandi risultati edito da Giunti; il secondo, oltre a essere un docente all’Università di Verona, nel dipartimento di neuroscienze, è anche l’autore della prefazione del libro di Mazzucchelli.
Ed è proprio dalle parole di Trabucchi che voglio partire:
“Un conto è la motivazione estemporanea, l’impulso dato dall’esterno che dura poco tempo e quindi è molto instabile (motivazione estrinseca), ben altro conto è la motivazione intrinseca, l’automotivazione, quella capace di durare a lungo e di operare anche quando i facili entusiasmi sono evaporati. L’automotivazione si poggia sulle abitudini.”
La motivazione come la conosciamo noi è labile, sfuggente, oggi c’è domani no; infatti Trabucchi conclude così la sua prefazione:
“Come sa bene anche il più motivato degli atleti, c’è sempre il giorno in cui ti alzi dal letto e non hai voglia di allenarti. Quel giorno, l’unica cosa che ti salva è la tua abitudine a lavorare duro.”
E questo ci riporta alle abitudini.
Le abitudini. Quale definizione possiamo dare?
Luca Mazzucchelli ne parla così:
“Le abitudini sono il nostro modo di reagire, appunto abitualmente, alle cose, senza pensarci. Pertanto tutti noi abbiamo dozzine, centinaia e forse anche migliaia di abitudini.”
E poche pagine dopo aggiunge: “La tesi centrale attorno alla quale ho costruito questo libro è che il cambiamento sostenibile nel tempo non passi tanto attraverso la ricerca della motivazione – elemento utile, ma dai più sopravvalutato – bensì dall’acquisizione di abitudini che ci portano passo dopo passo verso la realizzazione di ciò che desideriamo essere.”
La realizzazione di ciò che desideriamo essere.
E cosa vogliamo essere?
Il percorso portato avanti fin qui, puntata dopo puntata, mirava a darvi gli strumenti per provare a rispondere a questa domanda.
Siete scrittori e volete consolidare la vostra presenza online?
Siete content creator e volete costruire la vostra community?
Siete il social media manager di una casa editrice che vuole migliorare la propria presenza online?
Siete l’editore della casa editrice che vuole dialogare con il pubblico dei suoi lettori?
La motivazione data da un post azzeccato, che genera decine, centinaia o migliaia di like è una figata pazzesca, eppure una volta spenta la fiamma di quel singolo stoppino, intorno a noi torna il buio del silenzio, torniamo a essere rumore di fondo, siamo il passato e nel presente c’è il post di qualcun altro e nel futuro un altro ancora.
E questo ci riporta alle nostre abitudini.
Sono passati poco meno di 2 anni da quando è arrivato il Covid in Italia e il primo potente effetto di questa pandemia è che ha cambiato radicalmente le nostre abitudini.
Prima ci alzavamo tutti presto la mattina per andare a lavorare, poi all’improvviso abbiamo scoperto una serie di vantaggi legati allo Smart Working; poi abbiamo scoperto che tutto sommato potevamo lavorare anche in pigiama e che il richiamo del divano in sala era un’ottima scusa per iniziare mezz’ora dopo.
Tute e abiti comodi hanno preso lo spazio che prima era occupato da vestiti eleganti, giacche, cravatte, tailleur, scarpe eleganti e tacchi a spillo.
Da quando è arrivata la pandemia ho tenuto decine di corsi sull’evoluzione da Smart Working a Lavoro Agile e in tutti l’elemento chiave sul quale ci siamo concentrati sono state le abitudini.
Ne bastano poche ma buone, sane e giuste per fare la differenza ed è da queste che abbiamo iniziato.
Così come Luca Mazzucchelli è il testimone vivente dei contenuti del suo libro, così io per primo ho fatto delle abitudini un punto forte della mia strategia alla base della mia presenza online.
Tutto è iniziato a gennaio 2019 quando ho deciso che volevo dare una svolta decisiva come professionista.
Così ho scritto una serie di obiettivi che volevo raggiungere entro la fine dell’anno: li ho scritti su dei post-it e li ho attaccati con una calamita al frigorifero, così ogni mattina quando facevo colazione erano sempre davanti ai miei occhi.
Ogni giorno facevo qualcosa per avvicinarmi a quegli obiettivi.
Se avessi scritto subito “scrivere 7 post al giorno su LinkedIn per 52 settimane” probabilmente avrei fallito miseramente.
Invece mi diedi come obiettivo qualcosa di più semplice e più facile da raggiungere tra cui:
- una decina di articoli sul blog aziendale;
- leggere un libro a settimana (questo per me era un obiettivo facile da raggiungere);
- ascoltare almeno 4 ore di podcast al mese.
Arrivare a questi obiettivi è un insieme di abitudini, di azioni giornaliere che ci permettono di arrivare al nostro scopo finale.
C’è progettazione in tutto questo, un po’ ma non tantissima, non sono mai stato amante in maniera eccessiva di vincoli, paletti e restrizioni.
Ho un ebook reader Kindle e il modo più semplice per leggere 52 libri in un anno è averlo sempre con sé: durante l’inverno nella tasca del giaccone, d’estate nel borsello.
Non sappiamo quando nella giornata possiamo avere tempo per leggere, dobbiamo semplicemente essere pronti e avere gli strumenti base sempre con noi.
Stesso discorso per i podcast: se ti prendi del tempo subito per selezionare i temi su cui vuoi ascoltare qualcosa, poi potrai usare tutti i momenti in cui ti sposti per ascoltare i contenuti audio che hai selezionato.
Scrivere un articolo al mese sul proprio blog parte da più lontano: da una parte c’è la ricerca di materiale su cui parlare, ma c’è anche lo spunto improvviso che arriva veloce come un fulmine che illumina un momento eureka e dobbiamo subito scriverci quell’idea da qualche parte per non perderla.
Certo come soluzione estrema potresti scriverla sulla mano, ma è meglio avere sempre con sé carta e penna, oppure visto che ormai smartphone e tablet fanno parte del nostro quotidiano, ci bastano questi strumenti digitali per prendere appunti: in questo caso scegli quello con cui ti trovi meglio per salvare le tue note. Io uso Google Keep.
Ricordo ad esempio quella volta in cui in meno di un’ora scrissi l’articolo “I bigdata di tutti i giorni” nato da un’osservazione su un distributore automatico di cibo e bevande in ufficio.
Oggi agli inizi del 2022 se guardo la mia presenza online vedo che c’è un gap pazzesco rispetto al 2019: scrivo una media di 4 o 5 contenuti a settimana; ho pubblicato almeno un libro ogni anno; ho un podcast con frequenza quasi settimanale; ho dedicato una decina di ore al mese alla mia formazione e sono stato in aula come docente decine di ore ogni mese.
Risultati che nel 2019 mi sembravano impossibili, ma ci sono arrivato grazie alle abitudini, e a questi piccoli e semplici consigli che voglio condividere con voi, quindi
- Scegli sfide che sono alla tua portata:
- Vuoi migliorare la tua presenza online, parti con un solo social e con un massimo di 3 contenuti a settimana.
- Vuoi aprire un blog, scrivi almeno 4 articoli prima di lanciarlo e poi scrivine uno al mese.
- Vuoi creare il tuo podcast o il tuo canale YouTube, parti con un contenuto ogni due settimane.
- Vuoi scrivere un libro? Scegli un argomento di cui sei già esperto e sviluppa un prodotto tra le 120 e le 160 pagine. Prenditi un anno intero per lavorarci e datti come obiettivo di arrivare entro la fine dell’anno alla fine della prima stesura.
- Vuoi arrivare domani a correre una maratona? Parti oggi svegliandoti alle 6 e 30 di mattina e inizia a correre 2 o 3 volte a settimana per 30 o 40 minuti
- Creati una routine quotidiana in cui c’è spazio per i tuoi obiettivi: il contenitore ha come obiettivo quello di proteggere i risultati che vuoi ottenere, le pareti del tuo successo personale devono essere solide ma flessibili quanto basta per tener conto degli imprevisti. Se vuoi avere un’idea di una routine quotidiana ti consiglio:
- On Writing di Stephen King che ci parla del suo impegno quotidiano nella scrittura.
- La puntata del podcast di Raffaele Gaito “Come organizzo la mia giornata” dove parla della sua routine giornaliera.
- Condividi con altre persone le tue sfide e i tuoi obiettivi: il solo fatto di averle condivise ti servirà da stimolo per raggiungerle. Se scrivi i risultati che vuoi ottenere sul frigorifero, tutte le persone che verranno a trovarti li vedranno e ti chiederanno come va.
- Ogni 3 o 6 mesi sentiti pronto per rivedere i tuoi obiettivi e aumentarli quanto basta per avvicinarti con maggior facilità al tuo obiettivo.
Piccoli passi ogni giorno ci avvicinano al nostro obiettivo finale, quasi senza farcelo pesare e se un giorno non abbiamo voglia e vorremmo mollare tutto, sono proprio queste routine, queste abitudini a darci la struttura, l’appoggio, il salvagente per fare anche oggi la nostra parte.
Ascolta “#79. Abitudini e risultati” su Spreaker.