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Toastmasters creativi culturali: persone nuove per cambiare il mondo.

In questo articolo, ripropongo un mio progetto tatto da uno dei manuali avanzati del percorso Toastmasters Competent Communicator: speeches by Management.

Questo progetto, il primo del manuale, ha come tema il Briefing e aveva questi obiettivi:

  • Apply the key steps in the preparation and organisation of material for a briefing.
  • Give a briefing to meet a specific objective and to gain audience understanding.
  • Effectively handle a question and answer session following the briefing.

Durata del discorso 8-10 minuti + 5 minuti per domande da parte del pubblico in sala.

Ho scelto un argomento che mi ha colpito particolarmente e che mi sta a cuore: i creativi culturali. Chi sono i creativi culturali?

Toastmasters creativi culturali: persone nuove per cambiare il mondo

Quanti di voi sono seriamente preoccupati per l’ambiente?
A quanti stanno a cuore la pace nel mondo e i cambiamenti climatici?
Quanti pensano invece che l’economia debba essere etica e solidale?

Chi pratica discipline orientali? Ad esempio yoga, tai-chi, meditazione..
Chi si rivolge o cerca risposte attraverso medicine alternative o orientali? Agopuntura, riflessologia plantare, shiatsu, reiki…
Chi invece è convinto che le relazioni debbano essere consapevoli e costruttive?
Chi si interessa di crescita personale e scoperta di sé?

Se avete risposto sì alla maggior parte delle domande, ho una bella notizia da darvi.
Anche voi fate parte dei creativi culturali.
Avete detto qualche no alle mie domande precedenti? Non vi preoccupate, molto probabilmente fate parte del gruppo di persone in transizione.
Chi sono i creativi culturali?
Questo termine viene coniato negli Stati Uniti negli anni Ottanta e identifica persone che si distinguono dalla visione comune dominante di un mondo governato da politiche settoriali e scienze rigorosamente compartimentate.

I creativi culturali accettano la semplice legge che tutto è collegato, che facciamo tutti parte di un unico grande sistema.
Quello che succede in Amazzonia, in Africa, in Cina o tra i ghiacciai, può avere ripercussioni su luoghi lontani anche su piani e aspetti diversi.
I creativi culturali considerano l’essere umano nello stesso modo: è un sistema globale dove corpo, mente e cuore fanno tutti parte dello stesso Uno. Solo così possiamo sentirci veramente completi.
I creativi culturali approcciano se stessi e il mondo con una visione olistica: portano con sé nuovi valori, visioni profonde e stili di vita diversi.

Ma quanti sono i creativi culturali?
Quanti siamo?
Sono state fatte diverse ricerche sia negli Stati Uniti, ma anche In Italia, in Francia e anche in Giappone.
I risultati in ogni paese sono molti simili: i creativi culturali nel mondo sono circa il 35%, più di 1 su 3.
Sono tantissimi, siamo tantissimi.

Perché allora, nonostante questa forte presenza, questa apparente massa critica, non se ne sentono gli effetti e le influenze in modo deciso e significativo?

    1. I creativi culturali non sanno di essere così tanti, credono di essere un’esigua minoranza, senza influenze né sulla cultura né sulla società. Viene così meno una parte del loro ottimismo, della loro forte carica che mettono nel fare le cose.
    2. L’altro aspetto che li frena è la credenza, erronea, che i loro campi tematici , gli studi e gli approcci siano diversi. Si creano quindi rivalità e incomprensioni che diminuiscono la forza, la coesione e l’energia a disposizione per cercare di raggiungere insieme gli stessi obiettivi.

Mancano quindi guide chiave che cerchino di dare senso e unità a diversi approcci.

Gandhi diceva: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”
Cosa possiamo fare quindi?
Quanto sentiamo nostre le parole che ho appena pronunciato?

Al Toastmaster si impara che spesso grandi comunicatori sono anche grandi leader.
Noi possiamo accettare questa sfida: abbiamo l’energia per guidare e stimolare sia il nostro senso di responsabilità che quello delle persone che ci sono accanto.

Iniziamo col cambiare il nostro modo di pensare.
Partiamo dai valori. Cosa sono i valori? I valori sono ciò che sia noi come individui che ogni gruppo considerano buono, positivo, desiderabile.
I valori sono le mete più importanti delle persone, sono le motivazioni che spiegano i loro comportamenti, quello che fanno, quello che vogliono ottenere o che vogliono essere.
Come leader siamo chiamati a mettere in discussione gli attuali valori del sistema in cui viviamo e agiamo.
Alcuni valori sono superati, altri sono stati creati ad hoc per strumentalizzare le masse, ricavare profitti, controllare.
Autorità e potere imposti vengono quindi messi in discussione e da questo confronto escono perdenti a favore dell’autorevolezza che diventa sempre più importante.

Il vero potere è il potere che abbiamo su noi stessi.
Mostriamo quindi col nostro esempio quasi sono i valori veri e importanti.
Diamo prova concreta della visione del mondo che sentiamo dentro di noi.
Guidiamo prima di tutto noi stessi verso la nostra autorealizzazione.
Il nostro esempio sarà la guida che gli altri seguiranno.
Iniziamo subito.
Iniziamo adesso.
Insieme.

Se volete saperne di più vi consiglio di leggere il libro scritto da Enrico Cheli, dal titolo I Creativi Culturali oppure potete visitare il sito web: www.CreativiCulturali.it.

Davide Giansoldati

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