I Multipotenziali: evangelisti della varietà
Hai mai sentito parlare dei multipotenziali?
I multipotenziali sono persone dotate di molti interessi e attività, spinte da una forte curiosità intellettuale, sono creativi ed eccellono in più ambiti e settori.
In questo articolo voglio parlarvi proprio di queste figure e di come ognuno di noi può fare tesoro di questa condivisione per la promozione di libri, ebook e contenuti.
Si è iniziato a parlare di Multipotenziale grazie al Ted Talk di Emilie Wapnick del 2015 intitolato “Perché alcuni di noi non hanno un’unica vera vocazione” in cui la scrittrice e artista descrive così queste persone: “un multipotenziale è una persona che ha molti interessi e attività creative nella vita”, dove in qualche modo crea una prima separazione nei confronti degli specialisti.
Nel suo libro “Diventa chi sei: Una pratica guida per persone creative che hanno molteplici passioni ed interessi”, edito in Italia da MGMT Edizioni, Emilie Wapnick parte da queste riflessione: “se per essere felice devo andare di fiore in fiore, riuscirò mai a combinare qualcosa?” e dà una prima risposta “La verità è che non ti mancano un destino o uno scopo. La tua insaziabile curiosità ha un’ottima ragion d’essere: sei uno che sta per cambiare le cose, creare novità, risolvere questioni complesse e multiformi e migliorare la vita delle persone sfruttando la tua unicità.”
Alla base dell’essere multipotenziali ci sono molteplici conoscenze e competenze che si mescolano tra loro creando qualcosa di nuovo, diverso, originale.
I multipotenziali pescano il loro sapere qua e là, saltano da un argomento all’altro con estrema facilità, spinti non solo da una semplice curiosità ma dalla fame di sapere, vedono connessioni dove gli altri notano solo punti sparsi, muri o ostacoli.
E’ proprio per questo motivo che Emilie Wapnick afferma: “Io sostengo che la creatività, l’ingegnosità e la passione siano altrettanto fondamentali.”
Anche Fabio Mercanti nel suo libro “Multipotenziali: Chi sono e come cambieranno il mondo del lavoro”, edito da Ultra, approfondisce questo tema e descrive così le caratteristiche di queste persone: “sintesi di idee, unendo o avvicinando più campi del sapere e creare qualcosa di nuovo; rapido apprendimento, ovvero la capacità dei multipotenziali di dedicarsi profondamente a tutto ciò che li interessa riuscendo a passare da un settore a un altro con enorme facilità.”
“I multipotenziali”, afferma, “sviluppano principalmente tre preziose capacità: rapido apprendimento, capacità di sintesi, adattabilità. Il multipotenziale può essere quel soggetto obliquo, di intersezione tra vari campi del sapere e quindi tra vari specialisti.”
Che rapporto c’è la tra cultura e la formazione individuale di ognuno di noi?
“Io credo che la cultura influisca spesso negativamente sulla formazione della persona, indirizzandola o addirittura forzandola a percorrere una strada e tralasciarne le altre. Generando così nell’individuo ansia e frustrazione per ciò che sta perdendo.
Chi ha una grande abilità nel fare tante cose e studiare svariati argomenti, si chiede: «Qual è il mio scopo?», «Qual è la mia carriera?».”
Invece il multipotenziale “attinge in ogni momento da esperienze, studio, lavoro, lettura e sport, seguendo veri percorsi professionali e di approfondimento durante la propria vita”, perché le persone multipotenziali fondono più discipline tra loro e lavorano sulle loro interrelazioni.
C’è un’altra espressione che spesso viene associata ai multipotenziali ed è il concetto di formazione a T.
Alla formazione a T ho già dedicata un altro articolo qui sul blog “Datemi una T: la formazione T Shape che aiuta gli scrittori”; per continuare con i nostri ragionamenti ti basti sapere che possiamo fare un distinguo tra specialisti che approfondiscono un tema in verticale fino a diventare super competenti, e chi invece sceglie un percorso di formazione dove affianca ad una formazione a I dei temi laterali che la arricchiscono e completano, arricchendo un loro profilo più da generalisti, dando così vita ad un profilo a T.
Chi sono i generalisti?
Lo possiamo chiedere a David Epstein che nel suo libro “Generalisti: Perché una conoscenza allargata, flessibile e trasversale è la chiave per il futuro”, edito in Italia da Luiss University Press, ci parla proprio che in un epoca focalizzazioni sullo specializzarsi, bisogna invece diventare evangelisti della varietà.
Per dirla proprio con le parole di David Epstein, “se hai solo un martello, tutto ti sembra un chiodo”, o anche “la crescente specializzazione ha creato un “sistema di trincee parallele” nella corsa all’innovazione. Tutti scavano più a fondo nella propria trincea e di rado si alzano per guardare in quelle vicine, anche se potrebbero trovarci la soluzione ai propri problemi.”
Tra i tanti generalisti di cui parla nel suo libro, Epstein cita anche Steve Jobs riprendendo un breve stralcio del suo famoso discorso: “Progettammo così il Mac: era il primo computer dotato di capacità tipografiche evolute. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto la possibilità di gestire caratteri differenti o spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato il Mac, nessun personal computer ora l’avrebbe.
Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quelle stupende capacità tipografiche che ora possiedono.”
Questa scelta dei font, racconta Epstein attraverso una testimonianza, “Era l’informazione fondamentale alla base di ogni computer. Semplicemente all’epoca nessuno aveva familiarità con entrambi i campi.”
Più in generale possiamo affermare che “Le vere innovazioni in genere avvengono quando un outsider, che potrebbe anche essere molto distante dall’ambito in questione, ridefinisce il problema in modo da sbloccare nuove soluzioni”.
Riepilogando i temi trattati da questi 3 autori tutti ci invitano a riflettere sul tipo di percorso che vogliamo dare alla nostra vita, se specializzarci o iperspecializzarci o se restare generalisti e ampliare le nostre conoscenze laterali, prediligendo una formazione a T.
Se guardiamo a questo quadro d’insieme dal punto di vista di scrittori e autori, la linea verticale della “T”, indica la nostra competenza sul contenuto specifico del libro che stiamo scrivendo, mentre l’asta orizzontale della “T”, è la parte su cui dobbiamo investire per acquisire competenze sulla promozione del nostro testo, la sua comunicazione online e offline, capire come iniziare a costruire una propria community e così via.
Se vi interessa ampliare la vostra asta orizzontale della T, vi segnalo il mio articolo su Linkedin “9 Libri per la vostra formazione a T” dove vi suggeriscono 9 libri molto utili per ampliare le vostre competenze.
Ricordatevi, come dice Fabio Mercanti:
“i multipotenziali sono gli architetti della propria vita e sulle colonne portanti del lavoro, della carriera e della professione, costruiscono la loro originalissima casa”.
Ascolta “#53. Multipotenziali evangelisti della varietà” su Spreaker.
Photo by Michael Dziedzic on Unsplash