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Datemi una T: la formazione T Shape che aiuta gli scrittori

Avete mai sentito parlare di formazione a T?

Se una persona ha una formazione e competenze specifiche su un paio di argomenti ai quali affianca diverse competenze in ambiti contigui che completano la sua formazione, si può affermare che ha una formazione a T.

In questa puntata, caro amico scrittore che mi stai seguendo sul podcast, ti spiego perché anche tu dovresti iniziare a costruire un tuo percorso di formazione di questo tipo.

Da dove nasce la formazione a “T”?

Sul web sono tutti concordi nell’attribuire l’origine di questa definizione alla McKinsey & Company, termine col quale classificava internamente i vari consulenti, anche se ci sono riferimenti a David Guest che ne avrebbe parlato nel 1991 e soprattutto all’imprenditore americano Tim Brown, il CEO di IDEO a cui si attribuisce la diffusione del termine in senso più ampio.

In cosa consiste la formazione a “T”?

È il risultato di un percorso di formazione in due direzioni distinte: l’ampiezza della formazione è la linea orizzontale della T, mentre l’asta verticale indica la profondità di conoscenze. La profondità della nostra competenza specifica ci garantisce la capacità di concludere e finalizzare un’attività, mentre l’ampiezza alimenta la nostra creatività, stimola nuove connessioni e crea collegamenti nuovi, veri e propri momenti Eureka.

Perché ci può essere d’aiuto tutto questo come autori?

Se immaginiamo la linea verticale della “T” come la nostra competenza sul contenuto del libro che stiamo scrivendo, le ali della T che potranno fargli spiccare il volo sono le competenze aggiuntive che dobbiamo sviluppare.

È anche con questo obiettivo che nasce questo podcast, per continuare settimana dopo settimana ad approfondire una serie di temi e argomenti utili per migliorare la presenza del nostri libri e trovare nuovi lettori; per arrivare a questo obiettivo serve ampliare le nostre conoscenze e muoverci con disinvoltura tra social, presentazioni online, organizzazione degli eventi, tecnologia, dati e web analytics, blog e marketing personale.

Non mi stancherò mai di ripeterlo, il grosso del lavoro di promozione e vendita del libro è in mano a noi autori, mentre gli altri attori della filiera assolvono il ruolo di amplificatori del nostro messaggio.

Così, se vogliamo che il nostro libro abbia successo, è inevitabile acquisire una serie di competenze su come funzionano i social, come progettare un piano editoriale per la comunicazione online, pensare al modo giusto in cui scrivere un post sul blog o gli accorgimenti per una diretta video di successo.

Spesso è sufficiente intervenire con piccoli ritocchi o accorgimenti tecnici per ottenere subito un risultato migliore.

Altre volte serve tempo per far decantare nozioni, informazioni, esperienze, spunti, o copia e incolla da altri profili per poi rielaborarli in un unicum solo nostro, che diventa il nostro tone of voice, il nostro stile, la nostra comunicazione, insomma la nostra voce ad alta voce che manifesta online la sua presenza.

Altre volte serve creatività, capacità di montare tutti questi tasselli insieme, ma in un modo nuovo e utile, efficace alla nostra narrazione, andiamo alla ricerca di un click, di quello scatto che fino a pochi secondi prima non vedevamo, di quell’insieme che ancora non coglievamo.

Non solo strumenti e competenze tecniche nel nostro profilo a T, ma anche tanta umanità e competenze leggere, nobili, come i gas rari, competenze che, se messe a frutto, possono trasformare il risultato finale, la narrazione del nostro libro.

Come racconta Neil Gaiman, nelle sue preziose lezioni su Masterclass.com,

Foto di Neil Gaiman Masterclass “Penso che sia davvero importante per uno scrittore avere il suo compost, tutto quello che leggi, cose che scrivi, cose che ascolti, le persone che incontri, tutto può finire nel tuo compost, marcirà tutto e da lì germoglieranno bellissime storie.

Lo stesso vale per ognuno di noi scrittori con la nostra formazione a T, è tutto compost che un giorno sarà terreno fertile per la nostra impresa, se non avete ancora iniziato, oggi è un buon giorno per iniziare.

Concludendo, in fondo le competenze a T non sono che un altro modo per vedere delle figure nei puntini di una notte stellata e allora cari amici scrittori e scrittrici, uniamoli questi puntini, disegnamo la nostra costellazione, e, come diceva Steve Jobs, “Stay hungry”.

Ascolta “19. Datemi una T: come la formazione T Shape può aiutare gli scrittori” su Spreaker.

Photo by Sincerely Media on Unsplash

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