Quanto ci vuole?
Quanto ci vuole?
Oppure: cosa ci vuole?
Sembrano due domande semplici, eppure, quante volte le abbiamo sentite con un’altra intonazione?
“Eh… quanto ci vuole?, “Oh cosa ci vuole?”, come a voler sottintendere che per noi è un gioco da ragazzi, ma è veramente così?
Scopriamolo insieme.
Allora cosa ci vuole?
Partiamo da un esempio pratico, una notizia apparsa sul portale Adige.it che gira in rete in questi giorni e che inizia così:
Piattaforma provinciale trentina di vendite online, Onda all’attacco: “Perché costi così alti?”
Il bando prevede un finanziamento di 1,8 milioni di euro (1 milione finanziati dalla Provincia e 800.000 da Cooperazione Trentina).
Degasperi: “Per un’azienda impegnata nel settore dei servizi web sarebbe possibile sviluppare una piattaforma e-commerce stando dentro i 1.000 euro”
Questo articolo esce un po’ dal solito tema principale e sconfina nei territori del podcast dell’amico Paolo Pugni che parla proprio di “Vendere Valore”, ma seguitemi e capirete perché ho deciso di parlarne qui.
Prima riflessione a caldo: ma davvero se da una parte c’è un budget da quasi 2 milioni di euro, pensiamo di poter arrivare allo stesso risultato con mille euro?
Io credo proprio di no.
Mi viene in mente quando la sera con gli amici davanti a una birra fresca parliamo di questo e quello e diciamo: “Sai devo imbiancare casa, mi hanno chiesto 500 euro a stanza.”
E un altro ribatte: “Così tanto? Io conosco uno che con 500 euro ti fa tutta la casa.”
E così via.
Sapete come si chiamano queste? Chiacchere da bar, appunto.
E lì devono restare e finire.
Perché se poi andiamo nel pratico potremmo scoprire che la casa che vogliamo imbiancare non ha 4 mura semplici ma richiede molto più tempo per essere imbiancata.
Magari scegliamo una vernice termica che richiede più mani, forse abbiamo un muro con della muffa che va preventivamente trattato.
Allora alzi la mano chi pensa di fare tutta la casa per 500 €.
Su questo argomento potremmo parlare per ore: quando ho conseguito la mia certificazione agile come Scrum Master, buona parte del mio training era proprio dedicata a cercare di stimare un progetto in modo preciso cercando di dare il massimo valore al cliente.
E questo ci riporta ai temi che tratto in questo podcast e ad alcune domande che spesso sento fare nei miei corsi:
Quanto ci vuole a scrivere un libro?
Cosa ci vuole a impaginare un libro?
Basta un word e lo stampo con Amazon.
Un nostro potenziale lettore si aspetta da noi il massimo valore che possiamo dargli, e allora perché quando lavoriamo al nostro progetto editoriale, entriamo anche noi nella modalità “Oh così tanto? Quanto ci vuole? E poi tutto questo tempo?”
E poi quando si sceglie la strada veloce, economica, semplice, tutta self e zero publishing, dove si arriva?
A un prodotto nella migliore delle ipotesi scarso che non sarà mai nemmeno lontanamente mediocre.
Un libro è il frutto di un lavoro basato su tanti ingredienti, che presi singolarmente possono sembrare banali, ma che tutti insieme concorrono al suo successo.
Sto parlando ad esempio di: editing, correzione bozze, impaginazione, copertina, quarta di copertina, scelta della carta, scelta del font, scrittura della sinossi e della biografia dell’autore, colophon e prezzo di copertina del libro.
Poi ci sono le 3 azioni chiave del libro: pubblicazione, promozione, distribuzione.
Davvero di fronte all’immensità di ognuno di questi tasselli abbiamo il coraggio di dire: “Oh, cosa ci vuole? Basta stamparlo!”
Io credo di no, e voi?
Fate attenzione, nella vostra quotidianità, a tutte le volte in cui cadete in questa subdola trappola e fate un passo indietro, riconoscete questo atteggiamento e provate a rompere lo schema.
PS: nessuno di noi è infallibile e questa settimana l’ho pensato anch’io diverse volte, così mi sono detto: “Se è vero che posso farlo anch’io… adesso ci provo davvero e…” ho scoperto che non è così.
A ognuno il suo: a noi il compito di scrivere il il testo, ad altri il compito di trasformarlo in un libro.
Ascolta “Quanto ci vuole? Episodio 110” su Spreaker.
Immagine da Depositphotos.