100 puntate di podcast!
Come ormai sapete, il mio podcast è nato insieme al libro omonimo, mentre finivo di scriverlo.
Una volta pubblicato, la parte di podcast è proseguita, diventando un mezzo di dialogo continuo con gli ascoltatori. Ho cercato di affrontare il tema della promozione dei libri approcciandolo da ogni punto di vista, dialogando con scrittori, case editrici, librai, biblioteche.
C’è una differenza fra le volte in cui sono io a decidere il taglio di una puntata rispetto a quando questa nasce da una domanda, un problema o una sfida che arriva dalle altre persone.
Per questo uno dei temi che emerge spesso è che il successo editoriale passa attraverso una community, e senza di essa è più difficile raggiungere grandi risultati.
Mentre il libro ha una struttura a capitoli chiusi, con un podcast possiamo prendere gli argomenti da tantissime angolazioni diverse in una comunicazione continua con gli ascoltatori, che ci permette di avere un confronto.
Potete ascoltare la puntata speciale dove ho dialogato con i miei ascoltatori su tutte le piattaforme Podcast, mentre in questo articolo trovate descritti alcuni punti chiave della puntata.
Qual è la formula magica della mia costanza
Mi è stato chiesto: cosa aiuta a mantenere ritmo e costanza nel fare un podcast?
Una questione che mi aiuta è l’impegno che dichiaro ai miei ascoltatori.
Fare una dichiarazione pubblica, attraverso i social, del fatto che uscirà una nuova puntata è un input fortissimo che mi vincola verso chi mi vuole ascoltare. Inoltre ci sono due collaboratrici che mi aiutano con le grafiche dei post, l’aggiornamento del blog… e a loro devo passare il materiale con il dovuto anticipo per rispettare assieme i tempi di pubblicazione.
Ho provato diversi approcci per la realizzazione delle puntate del podcast: preparare in una sola sessione tre o quattro puntate oppure crearle una alla volta, di settimana in settimana; la seconda soluzione è quella per me più congeniale, perché mi permette di sfruttare al meglio i ritagli di tempo, così mi trovo magari a registrare la domenica mattina presto, in un frangente in cui attorno c’è un silenzio tranquillo e non ho interferenze nell’audio.
Non parliamo però solo di creare, ma anche di ascoltare: è molto importante seguire altri podcast che trattino argomenti attinenti al nostro, perché fanno da benchmark, da parametri di riferimento, e spesso mi trovo ad analizzarne la struttura e prenderne spunti.
Come possiamo migliorare il podcast
L’altro aspetto importante è man mano ottimizzare la registrazione: alcuni podcast lavorano molto sulla parte tecnica, con dettagli di pulizia del suono, effetti e abbellimenti che migliorano il “pacchetto”. In questo, il livello di perfezionismo da raggiungere è una scelta individuale, sicuramente gli strumenti come Audit permettono di lavorare molto sui particolari.
Io per ora ho deciso di puntare più sul contenuto, perché quello che fa un buon podcast è soprattutto la qualità degli argomenti e le relazioni con il pubblico, che rimane se trova sostanza, utilità, curiosità e spunti interessanti in ciò che ascolta.
Mantenere una semplicità che non ingabbi eccessivamente i contenuti mi permette di renderli più liquidi, declinabili come infiniti capitoli di un audiolibro, che fa da ponte anche con gli studenti dei master universitari nei quali insegno, come fossero piccole lezioni.
Ci sono dei picchi di ascolto quando parlo ai miei studenti del podcast: commentiamo assieme alcune puntate e da lì alcuni continuano a seguirlo. Lo vedo dalle statistiche, perché dietro a tutto c’è anche un’analisi degli ascolti.
Non sono i dati a determinare gli argomenti che scelgo, perché appunto ci sono fattori come quello appena citato che influiscono al di là dei temi delle puntate, però in alcuni casi le statistiche sono state un feedback utile per capire se alcune variazioni funzionassero o meno.
Ad esempio c’è stato un momento in cui ho provato a intitolare le puntate con dei proverbi, ma ho visto che non rendeva perché a volte il tema non essendo esplicito non veniva seguito. Si può solo provare e sperimentare, serve sempre.
Allerta Spoiler
Nella nuova stagione del podcast alternerò capitoli più simili alle 100 puntate attuali (che sono monologhi), con interviste ad autori, per creare ancora più dibattito: anziché estrapolare i contenuti dai libri, andremo più in profondità lasciando che siano gli autori stessi a metter sul tavolo le loro esperienze per darci molta più “contaminazione” e imparare dal confronto!
E sta per arrivare un libro scritto da me assieme a Ester Memeo, che tratterà dei podcast legati alle biblioteche, una frontiera che ha molto margine di crescita e che può aiutare le biblioteche ad avvicinarsi ai lettori della propria zona e viceversa, ma di questo parleremo al momento giusto, molto molto presto!
Grazie a tutti gli ascoltatori di “Promuovere e raccontare i libri”!
Accompagnatemi nelle prossime 100 e più puntate!
Ascolta “#100. Promuovere e raccontare i libri” su Spreaker.
Immagine da Depositphotos.