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Dalla tempesta alla calma della consapevolezza

Siete mai passati dalla tempesta alla calma della consapevolezza?

Tutto inizia così: da una domanda, un pensiero, una riflessione ed è lì a quel punto che scatta la curiosità e la curiosità ci spinge a cercare risposte.

Non a caso anche Albert Einstein affermava che:

La ricerca della verità e della conoscenza è una delle più alte attività umane.

La ricerca della verità o nel nostro quotidiano la ricerca di risposte alle nostre domande.

A volte ci basta andare su Google per trovare la risposta e in casi come questo ringraziamo Salvatore Aranzulla per tutti i suoi contenuti, ma queste, l’avete capito anche voi, sono domande facili con risposte facili.

Oggi vi parlo delle altre domande, delle domande dense che richiedono come minimo più ricerche su Google e che di solito generano a loro volta altre domande con risposte che aprono scenari da esplorare che si portano dietro altre domande ancora e ancora.

Un giro di giostra di domande e risposte dove vorremmo avere gettoni infiniti per approfondire questo o quell’argomento.

L’appetito vien mangiando e il passo successivo passa almeno per me da libri, ebook, podcast e a volte anche qualche video su Youtube o dei webinar o corsi online.

Basta meno di un pomeriggio per iniziare a sentire nella nostra mente un po’ di confusione, seguita da una vera e propria tempesta di pensieri, di messaggi, di informazioni, dentro di noi c’è il caos, un caos dinamico, vivo, affamato, quasi rabbioso.

Impossibile dare un ordine ai nostri pensieri, impossibile dare struttura a queste informazioni, impossibile organizzare questi pezzetti di conoscenza che all’improvviso sembrano parlare lingue diverse.

Siamo nell’occhio del ciclone, al centro della tempesta, trasportati in un brainstorming di pensieri di cui siamo solo una pedina in una partita che sembra giocata da altri.

E questa sensazione continua per giorni e giorni, fino a quando all’improvviso non arriviamo a trovare LA RISPOSTA.

E che cos’è la risposta, se non la sensazione che finalmente una serie di pezzi del puzzle,  frutto della nostra esplorazione, si uniscono e danno vita ad un quadro d’insieme dove tutto va al suo posto?

Quando accadono questi click, passiamo in un attimo dalla tempesta di pensieri alla calma della consapevolezza, ad una quiete della conoscenza.

È come se all’improvviso avessimo trovato la parola chiave del cruciverba e da lì completare le caselle diventa un gioco da ragazzi: dall’ultima alla prima tutte le nostre domande trovano risposta e ne usciamo vincitori, ammantati da una sensazione, di sapere che solo l’esperienza trasformerà tutto questo in conoscenza pratica, dal pensiero all’azione consapevole.

In questi momenti che sembrano quasi istanti d’estasi, siamo consapevoli della nostra presenza nel mondo, di quello che siamo, di quello che possiamo fare, del nostro potenziale.

L’intuizione iniziale che aveva acceso la scintilla della nostra curiosità, ora è diventata una fiamma di conoscenza che divampa e si autoalimenta e da questo fuoco della creazione riusciamo a forgiare la risposta che stavamo cercando.

Ognuno di questi momento è come un piccolo viaggio dell’eroe, con le sue sfide e le sue trasformazioni e non importa se alla fine del viaggio c’è ad aspettarci la principessa o l’occhio di Sauron o Luke Skywalker a tenderci la mano.

Arriva quel momento dove tutto è chiaro, tutto è connesso, tutto ti parla e non ti resta che ascoltare.

Siamo sulla punta dell’iceberg, consapevoli di tutto quello che è celato sott’acqua.

Poi lo sappiamo bene, questa sensazione dura poco, perché lì sulla punta dell’iceberg ci siamo ma in equilibrio precario: basta un attimo per farci tuffare in una nuova impresa alla ricerca del nuovo pezzo del puzzle mancante.

Saliamo così su una nuova giostra, pronti a giocare il gioco dell’esperienza, della conoscenza, della vita, perché, come diceva Cartesio,

Il dubbio è l’inizio della conoscenza.

Quanto ti ritrovi anche tu in queste parole?

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