Skip links

Professione book influencer

Il 26 giugno 2021 a Chiari, la prima capitale del libro italiano, c’è stato il Forum Nazionale dei Bookinfluencer.

Qual è il ruolo dei book influencer nel promuovere la lettura e le vendite?
Ci sono opportunità lavorative in questo ambito?
Quale sarà il futuro dei book influencer?

Durante la tavola rotonda che ha visto sul palco diversi esperti, si è cercato di dare una risposta a questa e ad altre domande, attraverso l’esperienza e le riflessioni personali dei relatori.

Volete sapere com’è andata? Partiamo proprio da alcuni dati, quelli che ci racconta Paola di Giampaolo che ha moderato il panel di relatori:

il 69% dei lettori abituali sceglie grazie a quello che legge su blog e social, è evidente quindi che raccontare i libri online gioca un ruolo sempre più strategico.
I social sono sempre più capillari tra tutte le fasce d’età e la possibilità di fare subito un ordine online aumenta di molto le potenzialità di questo fenomeno.

Come si può, quindi, promuovere la lettura?

Per capire meglio cosa significa esattamente book influencer, ci facciamo aiutare dalle parole di Federico Scarioni dell’AIB, l’Associazione Italiana Biblioteche, che spiega che l’influenza è qualcosa che scorre dentro e che poi portiamo fuori.
La passione per i libri e la lettura è il tratto che accomuna i book influencer, è ciò che li spinge a raccontare con autenticità e calore questo mondo, e traspare dalle parole scritte, dai loro video e dalla loro voce.

Ne sono convinto anch’io: abbiamo sempre bisogno di persone che parlino di libri, che ci contagino con questa loro passione, perché dobbiamo sempre tener presente che ben il 40% degli italiani non legge nemmeno un libro in un anno.

I book influencer possono essere un mezzo, un canale forte per portare la lettura tra i pensieri quotidiani dei più giovani e trasformarli in lettori; servono proprio persone come i book influencer per contrastare l’idea che la lettura sia appannaggio solo di alcuni ceti sociali.

Matteo Biagi, creatore del progetto qualcunoconcuicorrere.org, e David Frati, che ha creato il famoso portale Mangialibri.com, sono convinti di queste tesi: lavorando a contatto con il mondo della scuola e dei ragazzi affermano il ruolo chiave degli insegnanti, che rappresentano i primi book influencer con cui confrontarsi.
Gli insegnanti per primi possono chiedersi come coinvolgere gli studenti, come farli appassionare alla lettura.
Non è un’impresa facile far scattare la passione per la lettura, è un’attività impegnativa ed è importante non sprecare questa grande occasione, perché ci dice David Frati: “i ragazzi vogliono leggere se noi glielo permettiamo, perché a tutti piacciono le storie.”

Avevo già parlato di “appassionare alla lettura” in un mio articolo, leggilo qui!

Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo visto esplodere numerose forme online di condivisione di consigli di lettura, grazie allo smart working e all’accelerazione che il digitale ci ha dato.
Il digitale allarga gli orizzonti e riduce il rischio di omologazione.

I consigli di lettura, gli inviti a leggere questo o quel libro o a scoprire questo o quel genere cambiano forma e si moltiplicano: contenuti testuali, sotto forma di post e articoli di blog, sono affiancati da dirette video e interviste, da podcast e contenuti audio sulle diverse piattaforme.

In questo panorama i book influencer possono giocare un grande ruolo: tutto dipende da come si consolida la loro presenza online, la loro autorità come esperti, come evolvono e si pongono di fronte ad un pubblico più ampio.
Una delle sfide principali è vincere il preconcetto che i contenuti dei book influencer rappresentano una comunicazione più superficiale.

E’ un po’ da queste premesse che anni fa è nato il progetto Mangialibri: per parlare di libri con un atteggiamento meno snob, con una comunicazione meno omologata verso un genere particolare di libri e dare spazio anche a contenuti più popolari.

Per questo motivo il raccontare i libri online diventa sempre più strategico.

Come si possono promuovere le vendite?
Paola di Giampaolo l’ha chiesto a tre grandi esperte

  • Giovanna Burzio, l’autrice del libro “Bookinfluencer. Chi parla di libri e dove trovarli”, edito da La corte Editore
  • Giulia Fossati, digital pr e communication strategist GeMS, che all’interno del gruppo editoriale si occupa di trasformazione digitale
  • Stefania Soma, nota su Instagram come Petunia Ollister che con i suoi #BookBreakfast ci ha regalato centinaia di colazioni d’autore.

Il percorso di Petunia Ollister inizia nel 2011, in quel periodo si stava ambientando sui social e le è nata spontanea la domanda: come poter piegare le logiche dei social network alla cultura?

L’attenzione ai contenuti in rete qualche anno fa era di 8 secondi a post, ora siamo più vicini a 2,5 secondi.

Petunia con i suoi post crea una traduzione in immagine di quello che il libro racconta, per questo i libri li legge tutti dall’inizio alla fine.

Giulia Fossati ci parla della promozione del libro attraverso la sfida di intercettare gli spazi digitali abitati dai book blogger e book influencer perché è fondamentale capire dove le persone parlano di libri.

E’ vitale creare una relazione di senso con chi si occupa della comunicazione del libro e per farlo noi per primi dobbiamo investire del tempo sui canali online, dobbiamo prima indossare i panni del navigatore, del lettore, dobbiamo conoscere l’offerta, comprendere il prodotto.

Grazie al tempo investito, si riesce a verticalizzare la propria proposta, a trovare l’influencer giusto per quello specifico libro, perché c’è chi è in grado di parlare di narrativa di genere, saggistica e così via.
Se state lavorando al posizionamento del vostro libro, non c’è nulla di più sbagliato del mandare un messaggio incoerente: il libro e il suo contenuto sono al centro della comunicazione.

Quando si cerca una collaborazione con un influencer, bisogna essere coerenti con il tipo di proposta e il suo pubblico, non è solo uno scambio di visibilità, il book influencer è un professionista.

Grazie al lavoro degli influencer di libri, lo strumento digitale nel senso più ampio del termine, sta rendendo trasversale la lettura, nicchia per nicchia.

Ma dove si trovano i book influencer?

Ce lo racconta Giovanna Burzio che, grazie al suo libro “Bookinfluencer. Chi parla di libri e dove trovarli”, ci spiega che voleva mappare relazioni, reti, rapporti con le community e i book influencer per creare una guida per la promozione del libro.

Nel farlo insieme alla redazione della casa editrice, ha esaminato un lungo elenco di possibili book influencer osservando questi aspetti:

  • dal profilo deve trasparire presenza e costanza;
  • il profilo deve essere vivo e attivo;
  • i contenuti devono avere un certo gusto estetico;
  • deve esserci un’organizzazione dei contenuti in rubriche;
  • deve essere evidente una frequenza di pubblicazione che indica la presenza di un piano editoriale;
  • ogni profilo deve far trasparire la propria identità;
  • credibilità e dignità degli influencer sono fondamentali.

Non tutti i book influencer sono professionisti dell’editoria, ma questo non significa che non curano i propri contenuti con professionalità.

Il ruolo del book influencer è una sorta di passaparola estremamente semplificato, uno strumento molto potente che è alla base del marketing del libro, parte da un bisogno e un’esigenza molto genuini.

E a proposito di numeri, il 90% delle influencer sono donne e la metà sono nate negli anni 90.

Il lavoro con i book influencer parte dal conoscere così bene il prodotto che si vuole raccontare online da sapere quali sono i gruppi di influenzatori più adatti, poi si cerca di far vedere il libro a più persone possibili nel target che ci siamo immaginati

Investire nella relazione con i book influencer è un asset strategico della comunicazione e per il lancio dei prossimi libri.

Ogni social ha i suoi influenzatori, così come prima dell’avvento dei social avevamo l’amico o l’amica esperta di libri o di qualsiasi altro tema, oggi è solo cambiato il canale.
Per esempio Tiktok è in grado di spostare le vendite tra i giovani lettori di oggi.

Ricordiamoci anche che online tutto è tracciabile, è quindi importante chiedersi per ogni progetto che coinvolge i book influencer, quali obiettivi ci si pone?

Come si struttura la campagna con influencer e creator digitali?
Per lo più sono campagne di awareness/sensibilizzazione, io regalo il libro alla nicchia che ritengo giusta e coerente, ma ci sono anche altre occasioni in cui, grazie a un budget in comunicazione, si possono attivare attività a pagamento, per costruire un vero e proprio percorso con i creator e in questi casi è fondamentale tracciare e monitorare tutto

Per finire un paio di consigli dalle voci degli autori di questo panel sui book influencer:

  • non trascurare i profili con community piccole, l’importante è che siano ben targhettizzate.
  • l’obiettivo è creare fidelizzazioni, conoscere, iniziare a informarsi, conoscere le community e le reti stesse ci aiuta perché si riesce a prendere una fetta più ampia partendo magari dalla fidelizzazione di uno di questi profili
  • non abbandonare mai, insisti, dedicati con costanza e perseveranza perché alla fine tutto questo darài suoi frutti
    non pensare che il singolo book influencer possa fare la differenza sulle vendite del tuo libro

Chiudo con l’appello di Federico Scarioni dell’associazione Italiana Biblioteche, che ha lanciato a tutti noi, “Cari book influencer trovate un nome in italiano a questo termine”, parliamone insieme nei commenti.

 

Se volete rivedere la diretta dell’intero Forum Nazionale dei Bookinfluencer, qui c’è il video dell’intero evento:

 

 

Ascolta “#56. Professione Book Influencer” su Spreaker.

Photo by Ella Jardim on Unsplash

Podcast
Linkedin
Instagram
Facebook
Twitter
Telegram
Email