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Promuovi il tuo libro con i consigli di Raffaele Gaito

Perché la pazienza è importante nella promozione del nostro libro?

L’ho chiesto a Raffaele Gaito intervistandolo in occasione dell’uscita del suo nuovo libro, L’arte della pazienza.

Chi è Raffaele Gaito?

Raffaele Gaito è un autore di libri e un Growth Coach e attraverso la metodologia Growth Hacking guida le aziende a migliorare prodotti e processi con l’ausilio dei dati, degli esperimenti e del pensiero laterale.

Copertina del libro "L'arte della pazienza" di Raffaele Gaito edito da Franco Angeli EditoreRaffaele ha appena pubblicato il suo nuovo libro “L’arte della pazienza”, per Franco Angeli editore e ho approfittato per chiedergli alcuni suggerimenti che possiamo mettere in pratica tutti nella promozione del nostro libro e dalla nostra chiacchierata ho estrapolato i contenuti di questo articolo.

Il filo conduttore di questi suggerimenti si può riassumere in tre parole: pazienza che è il tema del libro, costanza e sperimentazione.

 

L’arte della pazienza

La pazienza è una caratteristica presente sia nella scrittura del nostro testo che nella promozione dello stesso, perché la scrittura di un libro è un investimento nel lungo periodo.

Si inizia a costruire la promozione del nostro libro molto prima della sua pubblicazione: si parte oggi con il nostro progetto per vederne poi i risultati nel giro di mesi se non anni.

Nel nostro zaino di esploratori dobbiamo mettere pazienza e lungimiranza, ragionare sul lungo periodo, armarci di costanza e fare ogni giorno un piccolo passo verso il nostro obiettivo.

Non esiste probabilmente una formula magica per la promozione di un libro, ma c’è un fattore importante alla base che ci può aiutare nel fare i giusti passi: ed è la sperimentazione.

Ognuno di noi ha la necessità di promuovere i propri libri, i propri contenuti e in questo caso il risultato, l’obiettivo da raggiungere si ottiene tramite il bilanciamento di diversi elementi che concorrono al risultato: si fanno esperimenti, si testano canali di promozione alternativa, si coinvolgono persone diverse, si scrivono articoli e si mandano mail e si creano relazioni.

La promozione del libro inizia ufficialmente 2 o 3 mesi prima con un leggero teasing sull’argomento e quello che può fare la differenza è la community di persone a cui iniziare a raccontare la notizia della prossima pubblicazione del nostro libro.

Raffaele Gaito ha una community forte che lo segue e, come conferma lui stesso, la costruzione della sua community è il suo lavoro più importante: le copie del libro che vende oggi, sono il risultato di 6 o 7 anni di relazioni con le persone.

Quello che le persone vedono è la promozione degli ultimi due mesi che non è che la punta dell’iceberg, mentre sott’acqua c’è un enorme lavoro dietro le quinte, noioso, lento, quotidiano che non lo si vede, non lo si racconta, ma è fondamentale.

E queste considerazioni ci riportano di nuovo al tema della costanza e della pazienza.

La promozione di un libro ha quindi un lavoro a monte che dura anni e un lavoro a valle che è la promozione diretta, fatta di post, di mail, di dirette e presentazioni.

La community dell’autore è uno dei fattori più importanti nella promozione del nostro libro, influenza e spesso determina anche il numero delle possibili vendite del libro stesso; gli editori sono interessati a sapere quali numeri ha la tua community perché è un indice del potenziale del libro stesso.

Dobbiamo considerare la nostra community di lettori come un asset, è un valore fondamentale; dobbiamo costruirla prima di quando ne abbiamo bisogno, quindi, se stai

scrivendo un libro e non hai ancora una community, metti in pausa il libro e inizia a costruire prima la tua community.

Questo è un cambio di mindset importante, è spiazzante ma è fondamentale.

La tua community è preliminare, viene prima del prodotto finito, altrimenti una volta che hai pubblicato il libro, arriverà spontanea la domanda: e adesso a chi lo vendo? A chi lo propongo? Invece, una volta che sono arrivato alla fine del libro ed è pronto per la stampa, posso dire alla community “Sapete, il libro a cui stavo lavorando da mesi… sarà presto disponibile”.

Questo cambiamento di approccio fa la differenza nel modo col quale ognuno di noi si approccia alla promozione del proprio libro.

Andare avanti senza una propria community è pericoloso, è ingenuo se non stupido, è pericolosissimo, la community viene prima di ogni altra cosa, è qualcosa che va detto senza mezzi termini.

Oltre al lavoro dello scrivere il libro e soprattutto, prima di questo lavoro c’è un lavoro personale fondamentale di promozione, perché il libro non si vende da solo.

Come si costruisce la propria community?

La community si forma in modo spontaneo intorno ad ognuno di noi quando noi diamo più valore di quello che riceviamo.

Dovremmo chiederci cosa stiamo dando di valore alla community, cosa facciamo per loro, perché scelgono di seguirci.

Una possibile risposta è legata magari al fatto che scriviamo di argomenti di un certo tipo, parliamo degli ultimi trend, condividiamo strumenti, invitiamo a leggere testi, saggi e manuali.

La creazione di valore è il filo rosso di tutte le nostre attività.

Se non facciamo tutto questo, stiamo solo collezionando contatti che non servono a nessuno e purtroppo è il trend degli ultimi anni: le metriche di vanità hanno preso il sopravvento su indicatori ben più importanti.

Dobbiamo sempre ricordarci che le community sono costituite da esseri umani, con sogni, desideri, problemi: dobbiamo creare valore costante per loro

La community è costituita da relazioni e le relazioni nascono grazie alla condivisione: nel creare la nostra community possiamo incrociare sul nostro cammino altre community con interessi affini: quando collaboriamo con altre community scopriamo che 1 + 1 non fa 2, ma almeno 3 o 4.

Non dobbiamo aver paura di perdere i nostri follower invitando altre persone a parlare con noi sui nostri canali, è sbagliato pensare che i nostri follower siano nostri, di nostra proprietà.

Quando collaboriamo con gli altri è probabile che un evento a più voci non faccia che amplificare l’effetto della nostra comunicazione e la partecipazione all’evento stesso.

Questa è la forza delle community, l’unione dà un risultato esponenziale.

Come si fa a pubblicizzare il proprio libro alla community senza rischiare di svelare troppo o troppo poco?

Questa domanda ritorna spesso in ogni settore e vi posso dire che è un falso problema, è un bias cognitivo di chi sta scrivendo il libro perché il libro è il centro del nostro mondo, è la nostra priorità ma, quando lo pubblichiamo sui social, la persona che legge non ha la stessa visione, non ha lo stesso peso.

Il modo più semplice per trovare il giusto equilibrio è sperimentare: prova a pubblicare sui social dei paragrafi tratti dal libro, prova a capire come reagisce la community, cosa li ha convinti di più o di meno, per capire quanto svelare e cosa mostrare dobbiamo per forza sporcarci le mani, provare e riprovare perché quando ci esponiamo raccogliamo feedback e i feedback sono tutto.

Quale potrebbe essere una giusta routine di promozione del nostro libro?

Ad esempio quella di Raffaele prevede:

  • manda ogni giorno almeno 3 mail di promozione
  • fai almeno una diretta live al giorno
  • crea un piano editoriale, delle rubriche settimanali, così abbiamo un calendario, un appuntamento fisso con i nostri fan e follower.

Quanta fortuna c’è nel successo di un libro?

La fortuna è un ottimo modo per scaricarsi delle responsabilità: nessuno va mai a vedere cosa c’è dietro il duro lavoro di persone fortunate. Noi dobbiamo metterci nella giusta situazione perché qualcosa accada.

È anche un discorso di quantità: se io mando 3 mail di promozione del mio libro al giorno e tu ne mandi 100 a chi è più probabile che daranno ascolto o contatteranno per una presentazione o una intervista.

Se dopo tre mail ci siamo arresi, è normale che la fortuna non ci ha aiutato, mettiamoci nelle condizioni di aiutarla la fortuna.

O come diceva Appio Claudio il Cieco “ciascuno è artefice del proprio destino”

 

Ascolta “#48. Promuovi il tuo libro con i consigli di Raffaele Gaito” su Spreaker.

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